Rendimenti Obbligazionari in Risalita
Pubblicato il 05.03.2021
Momento di riflessione per i mercati finanziari condizionati dalla lettura del bicchiere mezzo pieno o mezzo vuoto: tutto bene, ma servono nuovi equilibri. A fare da indicatore l'incertezza sulla reattività delle valutazioni delle attività finanziarie in portafoglio. La decisa ripresa della volatilità, dopo i minimi di periodo di metà febbraio, offre lo spunto per valutare i cambiamenti strategici nelle asset allocation degli investitori istituzionali, una rotazione repentina dei portafogli di investimento che ha messo sotto pressione alcune classi di attivo e favorito altre. Il tema centrale rimane lo scenario economico ancora impattato dal Coronavirus, con la promessa della politica fiscale di colmare il divario in attesa della completa ripartenza di tutti i settori, si veda l'impegno di Biden con il consistente piano di stimoli in attesa di approvazione dal senato statunitense. Guardando in prospettiva gli operatori vedono valori in aumento sui tassi di inflazione, sebbene in modo contrastato e forse limitato nel tempo. Anche l'ampiezza della ripresa economica, e della sua velocità, dipenderà dalla campagna di somministrazione dei vaccini e dai tempi necessari ad ottenere l'immunità di gregge, senza sottovalutare la volontà politica di continuare nello sforzo di supporto ed il conseguente aumento del debito pubblico, per evitare danni economici che per alcuni settori potrebbero diventare permanenti. Con questo scenario di riferimento, in cui le banche centrali sembrano allontanare ogni tipo di timore, gli investitori rimangono sintonizzati sulla narrativa della reflazione definita da ampia liquidità, attuazione di politiche fiscali di sostegno in via di approvazione, utili aziendali solidi, e un elevato premio per il rischio azionario definito da tassi reali negativi, ragioni che mantengono i listini azionari ancora favoriti.
La pressione parte dai Treasury Usa
In una parte degli investitori si fa comunque strada l'ipotesi che la prospettiva di un aumento dei rendimenti dei titoli governativi a lungo termine non possa essere troppo rimandata. Le motivazioni vedono uno spostamento dell'attenzione dalla classica retorica delle banche centrali, che confermano politiche espansive per ancora molti anni a venire, verso la preoccupazione di un'impennata imprevista dei prezzi, sia dei beni di produzione che di consumo, in una replica del cambio di passo di Ben Bernanke nel 2013 per una riduzione degli interventi espansivi - Taper Tantrum - e di un ragguardevole aggiustamento monetario. Le indicazioni degli strategist hanno visto un chiaro indirizzo verso la vendita dei Treasury 10y statunitensi, in odore di irripidimento della curva dei rendimenti, acquisto di strumenti finanziari indicizzati alle materie prime a controbilanciare la diminuzione della posizione dei metalli preziosi, e indirizzamento dei flussi verso i settori azionari più ciclici in contrapposizione a quelli più sensibili agli aumenti dei tassi di interesse: favoriti i settori Industrials e Materials a scapito di Consumer Staple e Healthcare. Le indicazioni di asset allocation hanno mostrato un miglioramento del peso dei Financials quali principali beneficiari di rendimenti più elevati, relativo incremento dei margini di intermediazione e, in termini di ripresa economica, di una minore esigenza di accantonamenti.
5 marzo 2021
Corrado Caironi - Investment Strategist di R&CAIl valore dell'investimento o il rendimento possono variare al rialzo o al ribasso; un investimento è soggetto al rischio di perdita. I rendimenti passati non sono indicativi di quelli futuri.