Ritorno dell'Orso? Non ancora …

Pubblicato il 07.06.2018

Ritorno dell'Orso? Non ancora …

L'ipotesi che ci si stia approssimando ad un Bear Market rimane al margine delle decisioni di asset allocation dei portafogli. Sono ancora in maggioranza gli investitori statunitensi che rimangono convinti che il Bull Market azionario possa esprimere ancora valore soprattutto su small e mid cap, oltre che ad alcuni settori che rimangono chiave per tutto il mercato globale, come per le major tecnologiche. Le più recenti sovraperformance del Nasdaq, con nuovi massimi assoluti, confermerebbero questo movimento mentre l'indice delle maggiori società industriale, il DJIA, rimane laterale. L'opinione comune di nuove attese positive vede dal punto di vista geopolitico il lavoro del presidente Donald Trump su vari fronti, Corea del Nord, dazi in Cina, Europa, NAFTA e il petrolio con l'Arabia Saudita; confronti che in caso di successo rafforzerebbero il mercato azionario lasciando invariate le ulteriori stime di crescita degli utili societari.

Un lungo ciclo finanziario espansivo

A dimostrare le ottime performance azionarie degli ultimi anni, è interessante notare che il settore tecnologico ha comunque saputo aumentare la sua presenza sui listini con una capitalizzazione crescente e ad oggi incontrastata. Secondo gli indici MSCI la tecnologia rappresenta un peso del 20% nell'indice AC World, mentre in dettaglio troviamo che nell'indice Cina pesa ormai oltre il 40%, negli Usa il 26%, in Giappone il 13% e in infine in Europa solo il 5%. Va inoltre sottolineato che i sostenitori di un arrivo a breve del Bear Market basano la loro opinione soprattutto sulla lunga durata del rialzo dei listini che ha superato i nove anni. In verità l'S&P500 prima della discesa presentava un livello di 1557 punti il 5 ottobre 2008, livello recuperato solo il 15 marzo 2013 dopo un minimo a 683 punti il 2 marzo 2009. Pertanto, superata la crisi finanziaria, il rialzo potrebbe essere concentrato dal 2013 e ricompreso solo per gli ultimi cinque anni. Inoltre gli analisti, che fino allo scorso anno erano preoccupati dai multipli di valutazione P/E dell'indice S&P500 sopra 18x, si sono tranquillizzati con l'avanzata dei profitti posizionando il forward 12-month P/E ratio a 16,2x, in linea con la media degli ultimi cinque anni, sebbene ancora superiore a 14,3x, media degli ultimi 10 anni.

Utili, Fiducia e Rendimenti le variabili ‘bussola'

Da un punto di vista finanziario è veramente difficile poter identificare la data di inizio del mercato ribassista ovvero di un Bear Market (fase Orso); ogni crisi dei mercati ha una avuto una specificità nelle cause e nella gestione. Anche i classici indicatori macroeconomici (disoccupazione, inflazione, leading indicator) possono a volte essere fuorvianti per effetto di una evoluzione non confrontabile con i periodi di crisi precedenti. Ricordiamo ad esempio che l'impatto della politica monetaria per effetto della più recente crisi finanziaria ha trovato una sua estensione non-convenzionale innovativa nel suo genere o che dall'altro l'avanzata tecnologica ha contribuito a cambiamenti sostanziali nella distribuzione dei beni e servizi allentando le tensioni sui prezzi a favore di una rottura di alcuni ‘colli di bottiglia' e sulla produttività. Il ciclo degli utili e il restringimento monetario possono rimane la bussola di orientamento. A questo possiamo sicuramente aggiungere l'attenzione agli indicatori predittivi della fiducia e l'analisi costante dell'Equity Risk Premium, ERP, che sintetizza vantaggi e preferenze tra le classi di attivo. Infatti i rendimenti dei titoli sovrani di riferimento, US Treasury e Bund, continueranno il loro periodo di aggiustamento segnalando un grado di maggiore volatilità.

7 giugno 2018

Corrado Caironi - Investment Strategist di R&CA

Tutti gli articoli
Le opinioni espresse riflettono unicamente il punto di vista dell'autore. Qualora i contenuti di questo Blog facessero riferimento a prodotti o servizi finanziari si invitano gli utenti prima dell'adesione a leggere attentamente prospetti e documentazione sul sito www.investmentrunner.it e delle case di investimento a cui i prodotti siano riferibili.
Il valore dell'investimento o il rendimento possono variare al rialzo o al ribasso; un investimento è soggetto al rischio di perdita. I rendimenti passati non sono indicativi di quelli futuri.
Investment Runner ti aiuta a investire meglio