Stress test da Coronavirus per l'azionario

Pubblicato il 29.10.2020

Stress test da Coronavirus per l'azionario

La volatilità degli indici azionari torna a farsi sentire sui timori di un lockdown generalizzato che possa sabotare in modo deciso l'ultimo trimestre del 2020. In Europa i governi sono da tempo sotto assedio, mentre la pandemia cresce in modo drammatico. Negli Stati Uniti siamo a pochi giorni dalle elezioni presidenziali con gli indici azionari in fase di consolidamento e movimenti marcati di up&down. L'S&P500, dopo aver raggiunto un massimo di 3580 punti il 2 settembre si muove in una fascia laterale delimitata dalla soglia psicologica dei 3000 punti. In questo contesto gli investitori non nascondono le loro preoccupazioni. La prima ovviamente riguarda le imminenti elezioni presidenziali, il risultato incerto di Presidente e Congresso, e la tempistica di tale risultato. Il mercato sta anticipando una vittoria di Joe Biden e la possibilità che i Democratici possano assumere il pieno controllo del Congresso. L'esito porterebbe con sé importanti cambiamenti politici, come una revisione del taglio delle tasse societarie e personali fatto da Trump, nuove normative regolamentari per banche e società energetiche, ma anche generosi stimoli fiscali ad una più ampia fascia di popolazione rispetto ai Repubblicani, e una significativa spinta economica per i prossimi anni. Dal punto di vista finanziario ci sarebbero i presupposti per un aumento dell'inflazione e tassi di interesse a lungo termine potenzialmente più elevati, cosa che disturberebbe il mercato azionario. In aggiunta la seconda ondata del virus che sta colpendo l'Europa si è accentuata anche nel nord Midwest degli Stati Uniti con un repentino ripristino del lockdown.

Profitti del terzo trimestre

La stagione degli utili del terzo trimestre è ormai entrata nel vivo con la pubblicazione oltre un terzo dei 500 report attesi. I risultati si stanno dimostrando migliori rispetto alle previsioni, tanto che le stime di calo degli utili rispetto al terzo trimestre 2019, previste a fine settembre a -21%, sono oggi a -16,5%. I bilanci risultano complessivamente solidi, con oltre l'80% delle società che conferma o supera le aspettative sia di profitti che ricavi. L'attuale Recessione degli utili, influenzata dal virus, distingue la capacità di tenuta delle società dei settori Heathcare e Technology, come all'opposto, la caduta molto pesante di Energy e Industrials. Nei report si è invece vista una sorpresa positiva per i Financials, nonostante la pressione su tassi azzerati e un primo aumento delle rate impagate sui prestiti, con buoni risultati su servizi e negoziazione. I Consumi in genere sono stati differenziati dal virus, come la spesa per la casa riorientata allo smart working e all'e-commerce.

Ottimismo sugli utili futuri

Mentre le previsioni degli economisti sono state sostituite da un'ipotesi di rapida ripresa economica a forma di ‘V' con una visione di ripresa moderata, l'outlook degli analisti finanziari per l'indice S&P500 è tornato ottimistico con una previsione dell'utile per il prossimo anno vicino a $ 170, ciò equivarrebbe addirittura ad un leggero aumento degli utili conseguiti nel 2019 (168,84$) ovvero il più recente picco di profitti. Dobbiamo altresì sottolineare che lo scenario in dodici mesi è mutato radicalmente se pensiamo solo al tasso di disoccupazione statunitense che nello scorso anno era a 3,5%, ai minimi storici di 60 anni, e ora sfiora l'8%. Anche riguardo alle valutazioni il rapporto prezzo/utili ha avuto un andamento molto ampio. Ad inizio anno l'indice S&P500 presentava una valutazione P/E fwd 12m di 18,2x, 15,43x al 31 marzo e 24,5x sui recenti livelli massimi dell'indice. La pandemia ha inoltre reso incerte le stime di previsione tanto che una buona parte delle aziende ha interrotto la comunicazione delle forward guidance. Gli analisti restano convinti che l'attuale incertezza possa tradursi in fasi di consolidamento dei listini, utili quali momenti di acquisto soprattutto per le aziende con solido bilancio e prospettive di stabilità degli utili a medio termine. L'idea che dietro il virus e la crisi economica si possa pensare alla riapertura di un nuovo ciclo economico vede da un lato il supporto delle banche centrali e dall'altro l'attivazione dei Recovery Funds.  

29 ottobre 2020

Corrado Caironi - Investment Strategist di R&CA

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