Tapering ‘paziente' (?) della FED

Pubblicato il 15.11.2021

Tapering ‘paziente' (?) della FED

Non risulta ancora chiaro quanto l'enfasi sulla ‘pazienza' della banca centrale FED, definita relativamente scollegata dai dati economici reali, veda la possibilità di un ritardo nella gestione del trend di inflazione. Gli analisti statunitensi sottolineano alcuni punti di attenzione: 1) Differenziali tra tassi di interesse e inflazione senza precedenti; il divario tra i Fed funds, tasso di interesse target fissato dal FOMC, organo esecutivo della banca centrale statunitense, e l'indice dei prezzi al consumo americano è il più ampio nei 60 anni di storia dell'indicatore. L'implicazione è un livello di tassi reali negativi che potrebbe alimentare bolle speculative nell'allocazione del capitale. 2) I responsabili della banca centrale FED sembrano ritenere l'inflazione guidata principalmente da problemi della catena di approvvigionamento e quindi contingente. In realtà ci sono molte preoccupazioni diffuse sull'indebolimento della fiducia dei consumatori e una moderazione nell'ottimismo delle imprese. 3) Pressioni salariali persistenti nel mercato del lavoro: le dinamiche del mercato del lavoro potrebbero complicare l'obiettivo della Fed nella definizione di "massima occupazione", prerequisito per un aumento dei tassi di interesse; il recente dato di ottobre ha dimostrato un tasso di disoccupazione basso al 4,6%. Le società di tutti i settori stanno intanto sperimentando un mercato del lavoro caratterizzato da difficoltà nelle assunzioni, il netto aumento dei salari, e una forza lavoro mutevole in cui tassi di partecipazione più bassi potrebbero riflettere cambiamenti strutturali che manterrebbero alta la concorrenza per i lavoratori in un contesto di pressione salariale.

Spedizioni con meno pressione

Sul tema inflazione e problemi della catena di approvvigionamento sembra ci sia un allentamento della tensione. Recentemente le più importanti case automobilistiche hanno evidenziato un miglioramento nella fornitura di chip. Anche se la normalità potrebbe non tornare a brevissimo lo scenario vede l'offerta iniziare a rispondere con più forza. Nel sottoinsieme del mercato dei chip i prezzi delle RAM, triplicati all'inizio del 2021, sono scesi da luglio del 30%, evidenziando come prezzi più elevati siano un incentivo per una maggiore offerta. Sul fronte caldo delle spedizioni, gli ingorghi nei principali porti hanno rallentato il flusso delle merci con costi di spedizione alle stelle e tempi di consegna prolungati. Secondo Freightos, il costo di spedizione di un container da 40 piedi tra la Cina e la costa occidentale degli Stati Uniti è aumentato a più di $ 20.000 a settembre, quattro volte il prezzo all'inizio dell'anno, ma gli indici marittimi globali stanno mostrando segni di un rapido calo: il Baltic Dry Index, che misura il costo di spedizione delle materie prime alla rinfusa, come minerali di ferro o carbone, è sceso di oltre il 50% dall'inizio di ottobre. L'indice HARPEX, che misura i tassi di noleggio di navi portacontainer in tutto il mondo, è sceso nell'ultima settimana di ottobre per la prima volta in 16 mesi, mentre il costo di spedizione tra la Cina e la costa occidentale degli Stati Uniti è iniziato a scendere. Se quindi i costi globali delle materie prime tenderanno a rimanere elevati, il calo dei costi delle spedizioni porta meno pressione nelle catene di approvvigionamento in attesa dei tempi cruciali della stagione delle festività: un dato positivo per acquirenti ed investitori.

Mercati finanziari

I mercati azionari sembrano comunque rimanere distanti da queste preoccupazioni. Dopo un mese di settembre di consolidamento l'indice S&P500 è tornato a toccare nuovi massimi, soprattutto in funzione di una stagione degli utili migliore rispetto alle attese, tema che ha trascinato al rialzo tutte le borse internazionali. In questa dinamica di fermento nei mercati, e le attese per un miglioramento progressivo dell'economia, la cautela per il mercato azionario, e in particolare per gli indici statunitensi, rimane legata ai rendimenti dei titoli governativi di fatto ancora soggetti ad uno scenario ‘lower for longer' (più bassi più a lungo). In generale le valutazioni degli attivi risultano ampiamente orientate alla ‘pazienza' delle banche centrali, anche se risulterebbe utile un approccio attivo e la revisione nella gestione del rischio. Il contesto favorevole agli investimenti più a rischio almeno nei mercati sviluppati, grazie alla rapida implementazione dei vaccini anti Covid-19, si confronta con la graduale moderazione della politica monetaria espansiva (Tapering) in vista di una normalizzazione. Ad oggi i dati economici positivi mostrano in prospettiva un'ulteriore ripresa degli utili societari ed il rafforzamento dei bilanci societari. Sul fronte opposto, il rapporto di indebitamento governativo in forte accelerazione sta portando qualche nube all'orizzonte, tema che vedrà le banche centrali cercare un bilanciamento tra fruizione di finanziamenti ancora favorevoli e una concreta gestione degli obiettivi di inflazione.

15 novembre 2021

Corrado Caironi - Investment Strategist di R&CA

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