Tavola Rotonda Virtuale luglio 2019
Pubblicato il 04.07.2019
Nella Tavola Rotonda Virtuale di R&CA, che vede coinvolte periodicamente le maggiori case di investimento internazionali presenti in Italia, i Money Manager hanno potuto offrire la loro visione macroeconomica e prospettica dei mercati, e osservare l'impatto delle attività finanziarie presenti nei portafogli degli investitori.
Macroeconomia: la visione sulla crescita globale rimane positiva con sfumature diverse; la convinzione comune riguarda la bassa probabilità di una recessione entro 12 mesi. L'aspetto importante più volte evidenziato dai Money Manager è il recente atteggiamento delle Banche Centrali: dopo una serie di cali degli indici di fiducia, che hanno provocato una leggera diminuzione delle stime di crescita economica, le banche centrali Fed, statunitense, e BCE, europea, si sono pronunciate per un allentamento da programmare nei trimestri a venire. Le influenze negative sulla fiducia sarebbero da imputare prevalentemente a situazioni geopolitiche aperte: guerre commerciali tra Usa e Cina, rischi di una Brexit senza accordo e segnali d'allarme sulla dinamica futura di ricavi e utili aziendali. Questa situazione altalenante ha pesato sulla fiducia dei consumatori e dei nuovi investimenti. Nella seconda parte dell'anno, politiche monetarie più accomodanti, stimoli fiscali e qualche incertezza geopolitica in via di risoluzione potrebbero comunque sostenerne la tenuta. Infine le stime sulla Cina, politiche espansive sia fiscali che monetarie rimarranno attive con l'obiettivo di aumentare il PIL sopra il 6%, come indicato dal governo per l'intero 2019.
Portafogli di investimento
Obbligazionari: Il tono delle principali banche centrali, non solo Fed e BCE, ma anche BoJ, BoE, Bank of Canada, è tornato nettamente accomodante. La banca centrale americana FED potrebbe iniziare a tagliare i tassi di interesse a luglio, un secondo taglio probabilmente a settembre, seguito da un terzo nel primo trimestre del 2020, il che giustificherebbe le attuali aspettative del mercato; il risultato sarebbe una curva dei tassi più ripida di quella attuale. In Europa la BCE potrebbe modificare le sue linee guida a luglio, tagliare il tasso sui depositi a settembre e molto probabilmente iniziare un nuovo programma di acquisto di titoli prima di fine anno. I Money Manager ritengono che i mercati obbligazionari stiano già incorporando nelle attuali valutazioni gli interventi delle banche centrali. Storicamente infatti, l'esperienza dei programmi di acquisto titoli mostra che le obbligazioni governative, oggetto del programma d'acquisto, tendono a scontare in anticipo l'intervento con una discesa dei rendimenti.
Azionari: Le borse hanno fatto un'importante corsa da inizio anno; la ragione principale è legata strutturalmente alla politica monetaria. Nello scorso anno la banca centrale americana FED aveva programmato un lungo percorso di normalizzazione con un progressivo rialzo dei tassi di interesse. Questa iniziativa aveva portato stress al mercato della liquidità e nel 2018 una discesa indistinta delle borse azionarie. Solo con la convinzione delle autorità monetarie di una necessaria espansione monetaria, i listini si sono velocemente ripresi, tanto che gli indici statunitensi sono tornati sui nuovi massimi storici. Dopo questo movimento di recupero, i Money Manager sembrano divenuti più cauti. Qualcosa sta cambiando: per anni il contributo alla crescita delle azioni è stato costituito equamente da espansione dei multipli e crescita degli utili; nello scenario odierno, fase avanzata del ciclo economico e di borsa, gli equilibri si stanno spostando verso l'espansione dei multipli, rendendo la persistenza del rialzo più fragile e esposta a rischi di correzione. Per questo una gestione attenta del rischio è fondamentale partendo dall'analisi delle valutazioni rispetto alla redditività attesa.
Asset Allocation: lo scenario finanziario positivo, corroborato dalle intenzioni espansive delle banche centrali, sarà dipendente dai dati macroeconomici in vista dell'applicazione delle politiche monetarie previste. A sostenere le azioni rimangono interessanti i premi per il rischio, in virtù del calo dei rendimenti governativi statunitensi e tedeschi. I risultati aziendali del secondo trimestre rimangono, nel breve termine, un fattore di valutazione essenziale dei singoli listini. Infine, il calo dei rendimenti obbligazionari nei recenti mesi, impone una visione di cautela sui portafogli obbligazioni ad alta duration; ormai quasi un quarto dei titoli di Stato globali rende meno di zero e in assenza di un ridimensionamento sostanziale della crescita globale, gli spazi per ulteriori riduzioni sembrano limitati.
Hanno partecipato alla discussione: Kurt Schappelwein, Responsabile Team Multi Asset Strategies di Raiffeisen CM; Donatella Principe, Director Market and Distribution Strategy di Fidelity; Massimo Dalla Vedova, Director Financial Institutions di AB AllianceBernstein Italy; Antonino Cipriano, Senior Sales Manager di BNP Paribas Asset Management; Toby Nangle, Global Head of Asset Allocation, Head of Multi-Asset, EMEA di Columbia Threadneedle Investments; Giacomo Camisa, Sales Director, Intermediary di Schroders; Manuel Pozzi, Investment Director Italy di M&G Investments; Maria Paola Toschi, Market Strategist di J.P.Morgan Asset Management; Cristiano Iacopozzi, Docente di Asset Allocation alla Facoltà di Economia, Università di Siena; e Corrado Caironi, Chief Investment Strategist di R&CA.
4 luglio 2019
Corrado Caironi - Investment Strategist di R&CA
Il valore dell'investimento o il rendimento possono variare al rialzo o al ribasso; un investimento è soggetto al rischio di perdita. I rendimenti passati non sono indicativi di quelli futuri.