Torna l'attenzione al mercato azionario giapponese

Pubblicato il 27.09.2016

Torna l'attenzione al mercato azionario giapponese

Le banche centrali si stanno posizionando in una strategia attendista che però lascerebbe presupporre azioni capaci di rompere gli attuali equilibri. In testa degli analisti infatti c'è la possibilità che la Federal Reserve statunitense entro fine anno possa aumentare i Fed Funds trascinando nella discussione altre banche centrali ad essi correlati. Quello che i gestori di portafoglio sembrano dimostrare è una maggiore freddezza sui movimenti dettati da temi geopolitici e monetari, che lasciano maggiore spazio alla speculazione e alle tattiche di brevissimo termine.

Il ‘controllo' per creare maggiore efficienza

La Banca Centrale del Giappone, BoJ, ha costretto i mercati a bocca asciutta lasciando invariato sia il tasso sui depositi a -0,1% che l'ammontare degli acquisti di attività finanziarie. Il governatore Kuroda ha comunque introdotto un nuovo quadro che renderebbe l'allentamento più efficace: il QQE (Quantitative and Qualitative Easing) con Yield Curve Control ovvero l'intento di mantenere il rendimento dei titoli di Stato giapponesi a 10 anni più o meno al livello attuale di circa lo 0%. A questo si affiancherebbe l'idea di uno Yen più debole come successo nei primi anni di "abenomics", dove il tasso di cambio USD/JPY è salito da circa 80 nel 2012 a oltre 120 nel 2015.

L'impegno della BoJ per indebolire lo Yen

La Banca del Giappone, BoJ, promette inoltre di impegnarsi a fondo al raggiungimento del 2% di inflazione. Questo proposito dovrebbe tradursi nel calo dei tassi di interesse reali e guidare una svalutazione dello Yen. In questi anni infatti si è rafforzata la relazione tra il tasso di cambio JPY/USD e il differenziale dei rendimenti reali tra titoli giapponesi e statunitensi. Nella sua "valutazione globale" la BoJ giudica il calo dei prezzi del petrolio e la debolezza della domanda giapponese e globale, elementi che hanno influito nelle attese sui prezzi, mantenendo aspettative di inflazione basse: questo potrebbe invece cambiare nel prossimo futuro.  

Prospettive sul mercato azionario giapponese

Al momento, il mercato non crede in uno Yen più debole, ma nel lungo periodo la BoJ potrebbe riuscire a convincerlo. Si deve sottolineare che il rapporto USD/JPY rimane un driver importante per le azioni giapponesi. La combinazione di un forte aumento della probabilità di un rialzo dei tassi da parte degli Stati Uniti entro la fine dell'anno e della persistente politica accomodante della BoJ aumenta le probabilità che il tasso di cambio abbia raggiunto il suo punto di minimo a 100 Yen per USD. Il presupposto giocherebbe quindi a favore dell'indice azionario giapponese per l'impatto positivo sugli utili delle società nipponiche soprattutto se esportatrici.

27 settembre 2016

Corrado Caironi - Investment Strategist di R&CA

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