Torna l'interesse degli analisti sul Farmaceutico
Pubblicato il 15.03.2016
La caduta dei listini azionari da inizio anno sembra voler invertire la rotta, il ritorno della fiducia ha riportato la volatilità a livelli che ormai non si vedevano da molti mesi. Gli investitori rimangono comunque prudenti e pensierosi sul da farsi. Gli analisti si sono soffermati sui settori difensivi notando che quello farmaceutico è rimasto sotto tono in perfetta correlazione con quello più ampio dell'Healthcare. Quattro le ragioni principali che gli analisti citano per una ripresa del settore: a) il settore è in ipervenduto di due deviazioni standard, un livello ritenuto eccessivo; b) la valutazione relativa del settore si trova ben al di sotto della sua media di lungo periodo; c) i profitti del settore continuano a migliorare mentre si amplia il divario con una performance che scende; d) una recente sottoperformance sembra seguire l'andamento verso il basso del USD; il settore probabilmente potrebbe beneficiare in una ripresa del biglietto verde.
La Situazione Usa e Europa
Rispetto ai dati degli ultimi giorni il sub-settore della ‘specialità farmacologiche' in Usa è negativo da inizio anno del 15% rispetto all'indice S&P500 in calo del 2%. Il settore si era distinto con performance del 66% nel 2013 e 37% nel 2014; nel 2015 l'andamento è stato positivo solo per la prima parte dell'anno con un + 24%, mentre nel secondo semestre ha subito un arretramento del 13% proseguito in calo anche nel 2016. Le ragioni di questo andamento sembrerebbero prevalentemente legate ad una rotazione settoriale e all'incertezza per l'esito delle elezioni presidenziali statunitensi. Anche in Europa il settore ha avuto il medesimo andamento. Dopo il settore Auto e Financials, Healthcare è stato quello più penalizzato nonostante la tenuta dei profitti. Le valutazioni sono sotto la media di lungo termine e relativamente all'indice globale.
Sono mancate in Usa le attività di M&A
Il lungo periodo di "Risk Off", condizionato della situazione di incertezza macroeconomica, ha sicuramente indotto gli investitori a ridurre l'esposizione alle società fortemente a leva e a restringere la presenza di azioni a beta più elevato. In una fase così negativa per tutti i listini statunitensi alcuni investitori hanno descritto il settore come ad elevata volatilità. Infatti il sub-settore US Specialty Pharma ha sperimentato una confluenza di sviluppi negativi proprio negli ultimi sei mesi, sia per la mancata spinta nelle vendite e nei profitti, sia per la volatilità delle materie prime di base dei componenti; una importante ragione potrebbe essere identificata nella deludente stagione di M&A, fusioni ed acquisizioni hanno infatti il compito di sostenere un alto livello dei multipli di valutazione.
Valutazioni relative interessanti
Sul tema delle valutazioni i rapporti prezzi utili risulterebbero comunque interessanti rispetto alle prospettive di profittabilità odierne: il rapporto nella media P/E fwd 12 mesi per il sub-settore Specialty Pharma Usa risulta di 12.3x, il 16% sotto la media storica a 5 anni di 14.7x. In una visione più allargata all'intero settore Healthcare statunitense il P/E fwd 12 mesi è di 14,6x rispetto al 15,9x dell'intero indice S&P500. E' inoltre interessante notare che l'indice S&P500, il più rappresentativo dell'azionario Usa, ha una prospettiva di rendimento indentificata dal rapporto Dividend/Yield del 2,5% rispetto ad una media a vent'anni dell'1,9%; in un clima di tassi di rendimento sempre più ristretti se non negativi un valore comunque competitivo. Il tema vale anche per le valutazioni in Europa che risulterebbero addirittura più interessanti visto la propensione ai dividendi delle maggiori aziende.
15 marzo 2016
Corrado Caironi - Investment Strategist di R&CAIl valore dell'investimento o il rendimento possono variare al rialzo o al ribasso; un investimento è soggetto al rischio di perdita. I rendimenti passati non sono indicativi di quelli futuri.