Tornata elettorale in Giappone
Pubblicato il 29.09.2017
Dopo la riconferma della cancelliera Angela Merkel alla guida della Germania l'attenzione sulle elezioni si sposta in Giappone dove il Primo Ministro Shinzo Abe ha sciolto la camera bassa del parlamento e chiamato anticipatamente i cittadini del Sol Levante alle urne. L'attuale coalizione presieduta dal partito liberale democratico LDP (Liberal Democratic Party) e dal NKP (New Kōmeitō Party) cerca una riconferma nel passaggio elettorale del prossimo 22 ottobre. La situazione politica si è complicata quando a luglio il governo ha visto un calo del consenso nei sondaggi dopo le dimissione del leader Renho Murata; il capo del governo Abe, pur sapendo che non riuscirà a riconfermare i precedenti numeri in parlamento, ha preferito chiedere in anticipo di un anno un consenso di voto elettorale per continuare la sua politica riformista in stretta collaborazione con la banca centrale, unica autorità monetaria sul quadro globale ancora in piena espansione.
I risultati premiano l'Abenomics
La politica economica del governo di Shinzo Abe (Abenomics) si è dimostrata molto efficace nella lotta alla deflazione, trappola nella quale il Giappone è rimasto imbrigliato per un lunghissimo tempo, e ristabilito, negli ultimi trimestri, un tasso di inflazione stabile intorno allo 0,4%. Sul piano della crescita economica la ripresa è più evidente: il Prodotto Interno Lordo del paese negli ultimi anni ha dimostrato una lenta e costante ripresa; l'ultimo dato riferito al secondo trimestre vede una crescita di + 1,4% su base annua. Anche il tasso di disoccupazione si trova sui livelli minimi storici: nell'ultimo dato di agosto è del 2,8%. La mancata riconferma di Abe alla guida del paese sembra porre qualche dubbio sulla continuazione del trend positivo acquisito, una inutile interruzione delle riforme programmate, in uno scenario che trova a livello geopolitico le provocazioni missilistiche della Nord Corea.
Scenario dinamico per il mercato finanziario
Ad impensierire gli investitori che hanno in portafoglio fondi giapponesi non sono solo le minacce missilistiche della Corea del Nord, ma quindi la situazione politica interna che potrebbe determinare un cambio dell'attuale trend positivo. In avvicinamento alle elezioni i mercati finanziari del Sol Levante trovano comunque la protezione della Banca del Giappone che tiene sotto controllo i rendimenti della parte più lunga della curva dei tassi e il mercato azionario tramite le operazioni di QQE (Qualitative e Quantitative Easing). Nel caso della riconferma di Abe gli analisti vedono oggi attese per un'inflazione leggermente più alta nei prossimi trimestri senza generazione di particolari movimenti sul mercato obbligazionario, mentre il tasso di cambio vedrebbe lo Yen ancora in un trend di limitata debolezza rispetto al Dollaro e all'Euro, per effetto di un atteso restringimento della liquidità da parte delle banche centrali FED e BCE. Unica preoccupazione a questo scenario sono quindi gli eventi politici quali un cambiamento radicale della politica economica interna o un'escalation conflittuale con la Corea del Nord che potrebbero generare un apprezzamento dello Yen, anche in larga misura.
29 settembre 2017
Corrado Caironi - Investment Strategist di R&CAIl valore dell'investimento o il rendimento possono variare al rialzo o al ribasso; un investimento è soggetto al rischio di perdita. I rendimenti passati non sono indicativi di quelli futuri.