Trump mette in crisi i Treasury Bonds

Pubblicato il 15.11.2016

Trump mette in crisi i Treasury Bonds

Con l'arrivo del tycoon Donald Trump alla Casa Bianca si intravedono importanti cambiamenti nel mercato finanziario: il fattore scatenante sono evidentemente le indicazioni di indirizzo politico-economico del nuovo presidente degli Stati Uniti. Tra i primi commenti degli analisti non mancano le differenze con le precedenti scelte fiscali che confermano importanti novità per gli operatori di mercato che cercano di anticipare i tempi di risposta dei prezzi mobiliari. La prima novità riguarda la persona del nuovo presidente. Le elezioni hanno segnato un cambiamento con il passato con due candidati opposti e poco amati, ma la scelta di Trump ha voluto valorizzare il suo background privo di esperienza politica e il mancato sostegno della classe dirigente del suo partito repubblicano. La scelta degli elettori verso Trump vorrebbe far emergere la necessità di un cambiamento nelle politiche governative con un approccio più pratico e concreto rispetto al tatticismo accademico precedente.

Meno tasse per tutti e infrastrutture

Se quindi servirà un periodo prolungato per comprendere appieno i cambiamenti strutturali nella politica americana, non ci vorrà molto tempo per capire gli interventi del programma di Trump. Infatti la seconda novità riguarda la crescita economica e la politica fiscale. Il piano economico di Trump, se realizzato, prevede ampi tagli di imposte per le aziende e per i lavoratori, la rimodulazione del programma Obamacare con forte enfasi sulle disponibilità di reddito e una maggiore crescita nominale dell'economia statunitense. Per accelerare ed incoraggiare una crescita più veloce, Trump vorrebbe includere un numero di iniziative di investimento infrastrutturale e aumentare la spesa federale al di sopra della tendenza degli ultimi anni. Non meno importante la proposta di alzare il salario minimo in alcuni stati.

Reflazione: la parola che spaventa i Titoli del Tesoro Usa

Su un punto si è concentrato il commento degli Strategist di portafoglio, il tema della Reflazione: dopo anni di austerità fiscale e di declino dell'inflazione il ciclo sembra ormai terminato. La spesa pubblica in aumento abbinata ad un importante taglio delle tasse troverebbe un sostanziale cambio del trend finanziario che vedrebbe una ripresa dei tassi di inflazione, un aumento del debito pubblico e il conseguente rialzo dei rendimenti. In questo nuovo scenario quali possono essere le conseguenze per il mercato finanziario? In questi giorni i nuovi trend sembrerebbero tracciati con l'aumento del dollaro, la caduta degli US Treasury Bond e dell'intero mercato obbligazionario, e la discesa dei mercati emergenti. L'attesa di un aumento del tasso di inflazione è stato segnalato dall'impennata dei TIPS statunitensi (titoli di Stato indicizzati all'andamento dei prezzi) che nonostante le alte quotazioni hanno avuto un balzo di +1,9% in poche sedute, rispetto alla caduta generale del tasso fisso. Se quindi una normalizzazione dei rendimenti rende meno appetibili i comparti obbligazionari, è estremamente importante non sottovalutare una possibile rotazione tra i settori azionari che progressivamente potrebbero trovare come concorrenti proprio i rendimenti al rialzo dei debiti sovrani.

15 novembre 2016

Corrado Caironi - Investment Strategist di R&CA

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