Vecchi e nuovi Rischi rallentano le attese sui Mercati finanziari
Pubblicato il 21.12.2015
Gli indicatori di rischio per gli investimenti sono tornati ad occupare le prime pagine dei report di previsione dei mercati finanziari per il 2016 presentando per la prima volta da anni lo scenario del rialzo effettivo dei tassi di interesse negli Stati Uniti, come principale novità per i portafogli, negativa soprattutto per il tasso fisso obbligazionario, ed il riferimento ad eventi geopolitici quali incognite destabilizzanti rispetto ad un trend economico idealmente delineato. In un'analisi specifica sui rischi di mercato, gli esperti segnalano che nelle ultime settimane gli indicatori sono comunque molto rientrati a livello globale, dato peraltro osservato dagli analisti finanziari attraverso l'indice di volatilità VIX:IND (Chicago Board Options Exchange SPX Volatility Index) che è ampiamente sceso sui livelli medi di 20 punti, dopo l'escursione estiva con il picco del 24 agosto sopra 40 punti.
La FED tiene la linea "macro data dependency"
Un primo indicatore di analisi dei rischi riguarda i mercati finanziari, il rischio globale e l'andamento dei flussi di capitale. La decisione della Fed di procedere al rialzo dei tassi è stato visto come un fattore di diminuzione del rischio, togliendo dal tavolo un'incognita fastidiosa agli operatori, così come lo sono stati i dati macroeconomici positivi provenienti dalla Cina. Il processo di rialzo statunitense poco tracciato rimane comunque un elemento di disturbo; la FED continua a sostenere che sarà l'andamento dell'economia a dettarne l'agenda, tenendosi le mani libere sugli interventi. I flussi di investimento sono tornati positivi sui mercati sviluppati, mentre rimangono negativi, seppur in misura limitata, nelle economie emergenti. Sebbene l'insieme di questi fattori abbia abbassato la tensione sui mercati, l'America Latina rimane la regione che meno ha beneficiato della normalizzazione in quanto maggiormente colpita dalla caduta dei prezzi delle materie prime.
Rating Sovrani, Tassi di Cambi e Materie prime
Un altro indicatore riguarda i titoli sovrani e l'influenza delle agenzie di rating. In questo caso si è assistito ad un restringimento degli spread, dopo la volatilità estiva, pur lasciando aperto un differenziale in virtù della stretta monetaria della FED, che tiene in ansia molte economie emergenti dopo il downgrade del Brasile; a mantenere l'attenzione alta sono inoltre le politiche di svalutazione delle divise emergenti sebbene in modo alterno. Positivo il miglioramento del rating di Spagna e Olanda annunciato da Standard & Poor's. Infine un ultimo indicatore di rischio riguarda la situazione geopolitica dove l'epicentro della tensione rimane il Medio Oriente. L'evidenza cade sui mercati finanziari di Turchia e Russia; ad aggravare la situazione russa l'annuncio dall'Ucraina che non rimborserà il debito di 3 mld USD in scaduto il 20 dicembre e di cui la Russia ha già fatto presente la disponibilità di proroga con 10 giorni di grazia fino al 30 dicembre. Situazione ingarbugliata tra i due paesi che mantengono una massiccia presenza militare sul confine comune.
Proiezione sui portafogli di investimento
Da una prima lettura delle prospettive sui mercati finanziari per il 2016 sembrano prevalere i rischi rispetto alle opportunità, anche se gli investitori sono ben consci del cambiamento di scenario, dopo alcuni anni molto positivi. E' pur chiaro a tutti che una buona tenuta nella crescita economica dei paesi sviluppati porterebbe un forte beneficio anche ai mercati emergenti, che da economie trainanti nel processo di sviluppo si stanno dimostrando in questo momento le più vulnerabili. La quasi totalità delle classi di attività finanziarie in realtà restano in balia dell'evoluzione macroeconomica, così come lo sono stati nel 2015 domanda e offerta di materie prime, timori deflazionistici, scambi commerciali ridotti, caduta dei prezzi energetici, ecc. e relativi impatti sui valori delle azioni dei settori delle commodity, dei mercati emergenti e dei titoli di stato influenzati dalle politiche reflazionistiche. Gli Strategist ci suggeriscono che, venendo meno la direzionalità dei listini, è indispensabile utilizzare strategie più complesse per limitazione i rischi e cogliere situazioni favorevoli che si possono aprire durante l'anno.
Auguriamoci un Nuovo Anno pieno di serenità; il lavoro per seguire i mercati finanziari rimarrà di notevole impegno e per questo i consulenti ci saranno come sempre di grande aiuto! AUGURI per un generoso 2016 …
21 dicembre 2015
Corrado Caironi - Investment Strategist di R&CAIl valore dell'investimento o il rendimento possono variare al rialzo o al ribasso; un investimento è soggetto al rischio di perdita. I rendimenti passati non sono indicativi di quelli futuri.